23/02/2020

È stato approvato il 20 febbraio al Ministero del Lavoro, il Piano triennale di contrasto al caporalato che ha visto il coinvolgimento, al Tavolo sul caporalato anche del ministero delle Politiche agricole.

Il Piano partendo da una mappatura dei territori e dei fabbisogni di manodopera agricola, affianca interventi emergenziali e interventi di sistema o di lungo periodo, seguendo 4 assi strategici: prevenzione; vigilanza e contrasto; protezione e assistenza; reintegrazione socio-lavorativa.

Questi assi saranno declinati in 10 azioni, considerate prioritarie che vanno da un sistema informativo con il calendario delle colture e dei fabbisogni di manodopera definiti per area e per stagionalità a interventi strutturali che prevedano investimenti in innovazione e valorizzazione dei prodotti e l'efficienza del mercato dei prodotti agricoli. Uno degli obiettivi principali del piano è la pianificazione dei flussi di manodopera e il miglioramento dell'efficacia e della gamma dei servizi per l'incontro tra la domanda e l'offerta (CPI) di lavoro agricolo.

Importante sarà il rafforzamento della Rete del lavoro agricolo di qualità, l'espansione del numero delle imprese aderenti (attualmente fermo a quota 3.500) e l'introduzione di misure per la certificazione dei prodotti che diano rilevanza anche alla trasparenza lungo il processo produttivo e alle condizioni di lavoro del mercato del lavoro agricolo.

Particolare attenzione nel piano è posta a due aspetti che riguardano i veri “caporali” ovvero l'alloggio e il trasporto dei lavoratori.

Sarà inoltre attuata una campagna di comunicazione istituzionale per sensibilizzare sullo sfruttamento lavorativo e un rafforzamento delle attività di vigilanza e contrasto allo sfruttamento lavorativo.

Questa strategia contro il caporalato sarà finanziata con uno stanziamento di 88 milioni di euro derivanti da varie fonti.