22/04/2022

La Commissione europea ha formalmente chiesto al Governo ungherese di ritirare il provvedimento con il quale, all’inizio di marzo, sono state introdotte rigide limitazioni alle esportazioni di cereali a causa della guerra in Ucraina.

Nella lettera firmata dai commissari UE all’Agricoltura e al Mercato Interno si sottolinea che le misure varate, in sintesi la preventiva autorizzazione delle autorità statali, hanno l’effetto di un vero e proprio bando alle esportazioni. Secondo i dati della Commissione, l’Italia importa annualmente dall’Ungheria circa un milione di tonnellate di grano tenero e 1,5 milioni di tonnellate di mais.

Oltre ad infrangere le regole del mercato unico, il decreto varato dall’Ungheria è immotivato anche sotto il profilo strettamente economico. Con una produzione di grano tenero e mais che ammonta ad oltre 200 milioni di tonnellate, l’Unione è tra i principali esportatori di cereali a livello mondiale.

“Grazie ad una politica agricola comune (PAC) i rifornimenti per i cittadini europei continuano ad essere assicurati, anche se dobbiamo fare i conti con un aumento senza precedenti dei costi che, senza adeguati interventi da parte della UE e del governo, può limitare i cicli produttivi” è il commento di Confagricoltura.