19/11/2021

 Risultati inferiori alle aspettative dell’Unione europea, ma non è stato un fallimento.
Questo in estrema sintesi il giudizio di Confagricoltura sull’accordo raggiunto a conclusione della COP 26, a Glasgow. L’accordo di Parigi non è stato rimesso in discussione ed è stato trattato in modo formale il problema della riduzione indispensabile delle energie fossili. Inoltre non vanno sottovalutate le decisioni specifiche assunte da gruppi di Paesi, come nel caso del blocco della deforestazione, e della decisione di piantare mille miliardi di alberi a livello globale entro il 2030, per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico (in Italia le foreste già assorbono con il processo di fotosintesi 40 milioni di tonnellate di CO2, che corrispondono al 10% delle emissioni totali annuali di gas ad effetto serra). Le discussioni alla COP 26 hanno ribadito la funzione fondamentale delle energie rinnovabili e della cattura e trattenimento al suolo del carbonio. Il settore agricolo è chiamato direttamente in causa per incrementare la produzione di biogas e biometano e per lo sviluppo dell'agrisolare e dell'agrivoltaico. Confagricoltura ha chiesto alla Commissione europea il varo di un programma che consenta di incrementare e valorizzare il ruolo delle imprese agricole nella cattura e trattenimento al suolo del carbonio.