24/06/2022

“Non si può più aspettare. La situazione deve essere affrontata con massima velocità anche dal Governo.” È quanto ha affermato il presidente della Regione Luca Zaia informando che ha scritto al presidente del consiglio per sollecitare l'immediata dichiarazione dello stato di emergenza, richiesta già avanzata due mesi fa ha tenuto a precisare.

“Già il 21 aprile -spiega il presidente Zaia- ho chiesto di valutare la dichiarazione dello stato di emergenza finalizzata ad ogni opportuna azione che possa definire le modalità di gestione sovra-regionale della crisi idrica. Nel documento ho anche richiesto un congruo sostegno economico al fine di assicurare tutti quegli interventi necessari per assicurare la pubblica incolumità, il ripristino dei danni subiti dal patrimonio sia pubblico sia privato e le normali condizioni di vita della popolazione».

Nei giorni scorsi, inoltre, si è riunito l'Osservatorio permanente per la crisi idrica presso l'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali, di cui fanno parte Veneto, Friuli e Trentino. L'Osservatorio ha deciso di proporre alle regioni l'innalzamento di severità: da media ad alta per il Piave e il Brenta. Invece si ritiene di mantenere il livello medio per l'Adige.

Per i due bacini con severità alta i consorzi di bonifica chiedono di poter usare le deroghe sul deflusso minimo vitale e di impiegare tutta acqua possibile contenuta nei laghi di montagna  per assicurare l'irrigazione. Attualmente la percentuale di prelievo dai laghi ammonta al 75%. In questo momento è infatti indispensabile mantenere in vita le produzioni agricole, il rischio è di trovarci tra 15 giorni senza più nulla da salvare.