24/06/2022

 Confagricoltura boccia senza mezzi termini la proposta presentata nei giorni scorsi dalla Commissione europea per ridurre entro il 2030 l’uso di prodotti fitosanitari nella UE fino ad una percentuale del 50% rispetto alla media del periodo 2015-2017. A livello di singoli Stati membri, è prevista una riduzione minima del 35%.

Secondo la nostra associazione l’agenda strategica della Commissione europea dovrebbe essere aggiornata. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno chiaramente indicato che la salvaguardia del potenziale produttivo è un fattore strategico.

Confagricoltura ricorda che il progetto legislativo avrebbe dovuto essere licenziato ad aprile, ma è stato deciso il rinvio a seguito dell’invasione dell’Ucraina. “Da aprile non è cambiato nulla – puntualizza il presidente Giansanti - Alla fine, all’interno dell’Esecutivo di Bruxelles, ha prevalso una visione penalizzante per l’intero sistema agroalimentare che, come riconosciuto dalla stessa Commissione, garantisce la copertura del fabbisogno dei cittadini europei.

La proposta della Commissione si basa sulla strategia delineata nella comunicazione ‘From Farm to Fork’. Una strategia che, secondo tutte le valutazioni indipendenti effettuate, porterà ad una riduzione delle produzioni agricole, ad un aumento delle importazioni e dei prezzi al consumo. Nella sua proposta la Commissione riconosce che ci saranno conseguenze sotto il profilo dei costi di produzione e dei prezzi al consumo che dovrebbero essere compensate con i fondi della politica agricola comune (PAC). In questo caso si tratterebbe però di un ulteriore taglio alle risorse finanziarie per la competitività e l’efficienza delle imprese agricole che producono per il mercato.

Il progetto legislativo della Commissione europea passa ora all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio. La nostra associazione lavorerà per ottenere gli adattamenti necessari per continuare a garantire, grazie alle più avanzate soluzioni tecnologiche, produzioni sicure e di qualità.