08/04/2019

 Lo scorso 27 marzo il Parlamento UE ha approvato il nuovo regolamento UE sui fertilizzanti. Una decisione importante, destinata ad armonizzare l’intero settore e che arriva al culmine di un lungo percorso fatto di studi e di analisi, di proposte, di sedute istituzionali e di tavoli tecnici.

Saranno normate tutte le categorie di fertilizzanti finora non contemplate a livello comunitario: concimi organici ed organo-minerali, ammendanti e correttivi, substrati di coltivazione e biostimolanti. Non appena saranno pronte le indicazioni tecniche di supporto (confidiamo entro la fine dell'anno), inizieranno ad essere commercializzati i "nuovi fertilizzanti UE" che avranno il loro marchio CE e saranno corredati da dichiarazioni Ue di conformità.

Oltre a porre chiarezza in merito a numerosi aspetti tecnici (quali ad esempio il limite del cadmio contenuto nei fertilizzanti, che viene fissato in maniera univoca a 60 milligrammi per chilo, o la funzione dei biostimolanti, che viene ribadita essere sempre nutritiva e non curativa), il nuovo Regolamento, rispetto a quello che va a sostituire, allarga notevolmente lo spettro dei fertilizzanti disciplinati spalancando così le porte dell’Europa alla libera circolazione di tanti prodotti che prima non potevano fregiarsi del Marchio CE, come ad esempio i concimi organici, organo-minerali e biostimolanti, che in questi ultimi anni hanno assunto sempre più importanza per gli agricoltori. Fattori trainanti del sistema agricolo, i fertilizzanti sono indispensabili per aumentare la fertilità del terreno e rappresentano per le piante quello che gli alimenti rappresentano per l’uomo: un nutrimento. Le stime evidenziano in modo inconfutabile che senza il loro utilizzo possono verificarsi nei raccolti agricoli perdite pari anche al 75%.