03/04/2020

Il premier Giuseppe Conte il 1° aprile ha firmato il nuovo Dpcm che di fatto proroga tutte le restrizioni già in vigore fino al 13 aprile: «Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive» ha detto. Se i dati positivi relativi al contagio di questi ultimi giorni si consolideranno, ha spiegato Conte, le misure potrebbero essere allentate successivamente a tale data con riaperture graduali, innanzitutto delle attività produttive e in particolare di quelle che assicureranno il distanziamento sociale tra i lavoratori.

GLI UFFICI DI CONFAGRICOLTURA ROVIGO FINO AL 13 APRILE MANTERRANNO GLI ORARI 8,30 - 14,00 CON DIVIETO DI ACCESSO AGLI UFFICI COME DA COMUNICAZIONE DEL 22/03/2020 DOVE POTRETE TROVARE EMAIL E NUMERI TELEFONICI DIRETTI.

Il presidente della Regione Luca Zaia, ha firmato venerdì una nuova ordinanza (allegata) per limitare la diffusione del coronavirus, e avrà validità fino al 13 aprile salvo ulteriore proroga.

Con la nuova ordinanza purtroppo si fa marcia indietro rispetto all'apertura dei punti vendita di piante e fiori.
E' infatti scritto che "è vietata l'attività di vendita di prodotti florovivaistici, garden e simili, salva l'attività di consegna a domicilio". A seguito delle nostre rimostranze, con un comunicato successivo è stato chiarito che: "come chiaramente espresso dall'ordinanza stessa, il commercio di prodotti florovivaistici è vietato in autonomi punti vendita, mentre non ne è preclusa la commercializzazione nell'ambito di esercizi commerciali legittimamente aperti per la normativa Covid 19 e in particolare nell'ambito di cosiddetti angoli verdi dei supermercati".

Deduciamo quindi che, a differenza di quanto annunciato nei giorni precedenti, nel Veneto l'attività di commercializzazione di piante e fiori è limitata esclusivamente alle consegne a domicilio e alla vendita presso gli esercizi commerciali aperti (supermercati). Naturalmente la nostra Associazione ha espresso il suo disappunto per la confusione che si sta generando tra gli operatori di un settore gravemente colpito dalla crisi con questo susseguirsi di provvedimenti di segno opposto e con i successivi chiarimenti che gli stessi necessitano.

Non sono molte le novità contenute nell'ordinanza per quanto riguarda la manutenzione del verde, relativamente alla quale è stato scritto: "potrà essere effettuata l'attività di manutenzione aree verdi e naturali pubbliche e private per interventi di urgenza finalizzati alla prevenzione di danni all'incolumità personale e al patrimonio arboreo e naturale, ivi comprese esemplificativamente le aree turistiche". Ciò si inquadra nei "servizi di pubblica utilità" previsti dal punto e del DPCM del 22 marzo 2020 per i quali è necessaria la comunicazione al Prefetto. E' quindi chiaro che la cura delle piante, nonché gli sfalci e la pulizia di aree verdi pubbliche e private operate ai fini della sicurezza delle persone e della salvaguardia del patrimonio naturale possono essere effettuati. L'Associazione spera di poter inserire l'attività di manutenzione del verde tra quelle ammesse non appena il Governo comincerà ad allentare il blocco delle produzioni e dei servizi.

 Rimangono aperti "i mercati all’aperto o al chiuso, o analoghe attività di vendita su area pubblica o privata di generi alimentari"...ma solo nei Comuni nei quali sia stato adottato dai Sindaci un apposito Piano che limiti i contatti.

 Infine l'ordinanza "richiama tutti i cittadini alla necessità, in ogni attività esterna consentita, di evitare il contatto a distanza inferiorea m. 1 e di fare uso di ogni altra precauzione idonea ad evitare il contagio.

Informiamo inoltre che nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto di ieri è stato pubblicato il decreto con cui il presidente della Regione Luca Zaia ha dichiarato lo stato di crisi per il settore primario in Veneto. Con la dichiarazione di ‘stato di crisi’, la nostra Regione chiede siano definiti “gli strumenti finalizzati alla resilienza e ripresa economica, nell'ambito delle disposizioni nazionali e comunitarie”. 
Il provvedimento specifica che la pandemia in corso, con le relative misure di contenimento e restrizioni, sta causando “rilevanti difficoltà per il settore primario, sia in termini di mancato raccolto dei prodotti stagionali, sia per l'assenza dell'importante canale distributivo al dettaglio, dell'Horeca e delle vendite dirette, che rappresenta un ambito fondamentale nei rapporti commerciali delle medie e piccole imprese, fulcro del sistema produttivo agricolo ed agroindustriale veneto”. 
In tale contesto gli uffici della Regione hanno predisposto un modello per la determinazione dei danni subiti dalle aziende per prodotti invenduti e inviati alla distruzione. Suggeriamo alle aziende orticole e florovivaistiche di utilizzarlo per la denuncia dei danni subiti.

Gli uffici di Confagricoltura Rovigo sono a disposizione per fornire le informazioni e l'assistenza per ogni necessità. 

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