20/11/2022

Il Decreto Legge AIUTI QUATER del 10/11/2022 al Capo I contiene le Misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti. Ci interessa direttamente l'ART.4 (Misure per l’incremento della produzione di gas naturale): 1. Al fine di contribuire al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale e alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, attraverso l’incremento dell’offerta di gas di produzione nazionale destinabile ai clienti finali industriali a prezzo accessibile, all’articolo 16 del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 aprile 2022, n. 34, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 2: 1) al secondo periodo, dopo le parole «in condizione di sospensione volontaria delle attività» sono aggiunte le seguenti: «e considerando, anche ai fini dell’attività di ricerca, i soli vincoli costituiti dalla vigente legislazione nazionale ed europea o derivanti da accordi internazionali»; 2) dopo il secondo periodo, sono inseriti i seguenti: «La disposizione di cui al primo periodo si applica altresì alle concessioni di coltivazione di idrocarburi poste nel tratto di mare compreso tra il 45° parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, a una distanza dalle linee di costa superiore a 9 miglia e aventi un potenziale minerario di gas per un quantitativo di riserva certa superiore a una soglia di 500 milioni di metri cubi. In deroga a quanto previsto dall’articolo 4 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, è consentita la coltivazione delle concessioni di cui al terzo periodo per la durata di vita utile del giacimento a condizione che i titolari delle concessioni medesime aderiscano alle procedure di cui al comma 1 e previa presentazione di analisi tecnico-scientifiche e programmi dettagliati di monitoraggio e verifica dell’assenza di effetti significativi di subsidenza sulle linee di costa da condurre sotto il controllo del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.»; 

A tal fine Confagricoltura Rovigo è apparsa oggi sui giornali locali esprimendo la propria posizione sull'argomento che viene sintetizzata nel presente articolo. Sotto potete leggere le pagine de Il Gazzettino e de La Voce di Rovigo di oggi 20 novembre 2022.

Confagricoltura 'boccia' l'ipotesi di nuove trivellazioni. 
Trivelle in Polesine "Troppi i rischi a cui si va incontro. 
Necessario dare priorità alla sicurezza del territorio"

La protezione e tutela del suolo polesano, ma anche delle tante aziende e famiglie che vi risiedono. Questo l'appello di Confagricoltura Rovigo, per quanto riguarda il tema 'trivelle in Polesine'. A farsi portavoce della categoria il presidente Lauro Ballani, che chiede attenta valutazione prima di attuare qualsiasi scelta.

Ballani, in questo momento l'opinione pubblica è spaccata in due sul tema. C'è chi si oppone ricordando il pericolo della subsidenza e chi, invece, sostiene sia una scelta inevitabile. Qual è l'opinione di Confagricoltura?

Riteniamo sia importante una attenta valutazione e riflessione, per comprendere perché l'ipotesi di una ripresa delle trivellazioni possa rivelarsi molto pericolosa per il territorio Polesano. L'impatto che queste opere hanno avuto, e possono ancora avere, in termini di subsidenza, può creare gravissimi danni a chi vi risiede. Dobbiamo ricordare che la subsidenza è un fenomeno naturale già presente in tutto il territorio, motivo per cui, con queste installazioni, può essere solo che accelerato ed amplificato, con i rischi che ne derivano. Rischi che, tra l'altro, non superano assolutamente i benefici, dato che la quantità di gas estratta, circa un 15%, non coprirebbe il fabbisogno nazionale annuo.

Problemi che possono diventare costi per la comunità, se si pensa alle importanti opere di bonifica fatte nel tempo per compensare la subsidenza naturale.
Il Polesine è già da tempo sotto il livello del mare e per questo motivo vede presenti importanti opere dei Consorzi di Bonifica per il mantenimento delle condizioni di abitabilità. Ne sono esempio i molteplici sistemi di idrovore posizionate per drenare acqua dal terreno. La domanda che ci poniamo è: quale potrebbe essere l'impatto di un ulteriore abbassamento del terreno in termini di bonifica e, di conseguenza, quali costi dovrebbe sostenere l'intera comunità per mantenere questi livelli di sicurezza? 

C'è inoltre un non meno importante aspetto di tutela ambientale.
A circa 10 miglia dalle coste è presente un Sic Marino, per la tutela e conservazione di specie come tartarughe e delfini. L'area individuata per il posizionamento delle trivelle non può essere la stessa di un sito di tale importanza.  

Che cosa chiede quindi Confagricoltura?
Premettendo che siamo contrari alla ripresa delle autorizzazioni estrattive sia a mare che nel territorio interno del Polesine, chiediamo che ogni decisione venga valutata attentamente, tenendo presente ciò che lo stesso Piano per la Transizione Energetica Sostenibile Delle Aree Idonee specifica. In questo contesto sono necessari studi e attente valutazioni dei reali rischi a cui il territorio può andare incontro tenuto conto che in passato le trivellazioni sono state sospese per gli evidenti danni causati dallabbassamento del suolo e che tuttoggi il Governo continua a sostenere finanziariamente con apposite leggi il ripristino di tali danni. La priorità deve essere tutelare i residenti e le tante attività presenti in questo territorio, che hanno investito, anche in maniera importante, nelle loro aziende anche in un'ottica di convivenza con i problemi che sono già presenti. Non valutare attentamente i reali danni dovuti alla presenza di questi impianti, ampiamente dimostrati da numerosi studi, significa mettere in pericolo un'intera comunità ed un settore che rappresenta la forza di questo territorio. Settore che merita la giusta attenzione e la massima tutela.

 

Confagricoltura si impegnerà a sostenere tutti gli studi che permettano una attenta e approfondita valutazione dei potenziali danni previsti e si adopererà in sede parlamentare nella modifica dello specifico articolo al momento della conversione in legge dello stesso.

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