03/12/2021

Con il decreto ministeriale del 17 novembre scorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 26 novembre, è stato stabilito che il tasso provvisorio, da applicare nel 2022, per adeguare gli assegni previdenziali alla variazione del costo della vita è dell’1,7%. Come sempre si tratta di un dato provvisorio perché è calcolato sui valori effettivi dei primi nove mesi dell’anno in corso, mentre quelli degli ultimi tre sono solo stimati. Il valore definitivo, che sarà applicato a inizio 2023, potrà essere uguale, oppure più alto o più basso, con contestuale conguaglio a favore o a sfavore dei pensionati. Per inizio 2022 non ci sarà invece nessun conguaglio in quanto è stato confermato a zero il tasso per il 2020 così come era già stato stimato in via provvisoria. Il decreto ha inoltre previsto che l’aumento sarà applicato secondo il meccanismo delle fasce, che torna in vigore dopo la sospensione introdotta dal 2012 ad oggi, periodo in cui la percentuale di rivalutazione è stata applicata all’intero importo ma con aliquote inversamente proporzionali all’ammontare della pensione. In pratica l’aumento dell’1,7% sarà riconosciuto fino a 2.062.32 euro attualmente pagati, chi percepisce una pensione fino a 2.577,90 avrà l’eccedenza rivalutata dell’1,53%, l’eventuale quota ulteriore sarà rivalutata dell’1,275%. L’adeguamento riguarda anche il valore del trattamento minimo di pensione che passa da euro 515,58 a 524,34 euro mensili.