18/06/2021

L’Agenzia delle Entrate, in data 8 giugno 2021 (interpello n. 394), è intervenuta sul credito d’imposta riguardante gli “investimenti 4.0”. Il caso esaminato è quello in cui l’interconnessione dei beni avvenga in un periodo di imposta successivo rispetto a quello di effettuazione dell’investimento e della relativa entrata in funzione.

Secondo l’Agenzia bisogna distinguere due fattispecie:

  1. l’interconnessione “tardiva” dipende dalla necessità di un adeguamento successivo delle caratteristiche tecniche del bene, tramite modifiche o integrazioni che lo rendano, successivamente alla sua entrata in funzione, in grado di soddisfare tutti i requisiti richiesti dalle norme;
  2. l’interconnessione “tardiva” dipende dalla necessità di adeguare o adottare i sistemi informatici ai quali il bene dovrà interconnettersi.

Nel primo caso l’investimento non può beneficiare del maggior credito d’imposta nella misura del 50%, in quanto le caratteristiche tecnologiche devono essere presenti prima della messa in funzione dei beni; nel secondo caso invece è possibile beneficiare del maggior credito sull’intero investimento, in quanto il differimento dell’interconnessione può essere ragionevolmente dovuto alla necessità di acquisire o adeguare l’apparato informatico necessario all’interconnessione.

In pratica, diventa rilevante la motivazione da cui dipende l’interconnessione “tardiva”.   Su questo argomento, ricordiamo che con la nuova Legge di Bilancio 2021 il credito d’imposta spettante per gli investimenti ad alto contenuto tecnologico è del 50%, da ripartire in 3 anni; per quelli generici invece è del 10%, in unica soluzione.