25/03/2022

Nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri Agricoli della UE e la Commissione hanno approvato un pacchetto di misure per far fronte alla crisi agricola derivante dalla crisi provocata dalla gueraa in Ucraina. Il pacchetto ora passerà all'esame del Parlamento europeo che, sembra, non intenda fare obiezioni.

Le misure assunte dall’Unione europea sono le seguenti:
·        sospensione temporanea delle "zone di interesse ecologico" (EFA) con la possibilità di poter effettuare coltivazioni di cereali oltre che di proteiche (sembra che sia prevista la sospensione anche degli altri obblighi relativi al greening, come la “diversificazione” delle colture, ma è necessario attendere il provvedimento normativo).
·        Attivazione della procedura prevista all'art. 219 del Regolamento 1308/2013 relativo alle "Misure per contrastare le turbative del mercato" con lo stanziamento di 500 milioni di Euro dalla riserva di crisi della PAC, aumentabili fino a 1,5 miliardi da parte degli Stati membri (per l'Italia è previsto un intervento di poco superiore a 48 milioni di Euro).
·        Tetto agli aiuti di stato per l’agricoltura a 35 mila euro (attualmente sono 25 mila euro);
·        Stoccaggio privato suini;
·        Aumento degli anticipi relativi ai pagamenti diretti;
·        Specifiche flessibilità temporanee rispetto ai requisiti di importazione per i mangimi.

Inoltre la Commissione propone che gli stati membri comunichino mensilmente i dati sulle scorte private di prodotti essenziali per alimenti e mangimi per avere una panoramica tempestiva e accurata della loro disponibilità.

La Commissione UE, non intende per ora mettere in discussione le strategie farm to fork e biodiversity, però si dichiara decisa a puntare sulla produttività complessiva dell'agricoltura dell'Unione attraverso un maggiore utilizzo dell'innovazione, come l'agricoltura di precisione, le nuove tecniche genomiche, una migliore gestione dei nutrienti e alternative biologiche ai pesticidi chimici, ecc..

Secondo Confagricoltura le decisioni assunte in sede europea rappresentano un passo avanti importante, ma sono insufficienti rispetto all’intensità della crisi in atto. Per scongiurare una grave carenza di offerta sui mercati internazionali, la UE deve utilizzare al massimo il proprio potenziale produttivo, eliminando, anche in prospettiva, ogni ostacolo alle semine.

Occorre mobilitare maggiori fondi nel bilancio dell’Unione in misura proporzionata alla gravità della crisi e alla necessità di garantire ai cittadini europei la sicurezza alimentare. Il nostro auspicio è che il conflitto si concluda il più presto possibile, ma le conseguenze sui mercati agricoli si estenderanno fino al prossimo anno.

Alle Istituzioni Confagricoltura ha anche sollecitato un’iniziativa comune per assicurare agli agricoltori la copertura del fabbisogno di sementi e fertilizzanti, scongiurando il rischio del blocco delle forniture, oltre a un monitoraggio europeo delle scorte dei prodotti primari dell’agricoltura.