23/04/2022

 Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha inviato il 21 aprile, una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nella quale chiede di valutare la dichiarazione dello stato di emergenza finalizzata ad ogni opportuna azione che possa definire le modalità di gestione sovraregionale della crisi idrica. Il Governatore Zaia richiede inoltre un adeguato sostegno economico per assicurare l'attuazione degli interventi urgentemente necessari per garantire la pubblica incolumità, il ripristino dei danni subiti dal patrimonio sia pubblico sia privato e le normali condizioni di vita della popolazione.

Nella lettera, il Governatore evidenzia apposita documentazione in cui si rileva la condizione diffusa di sofferenza idrica e sottolinea come, nel Veneto, la situazione è tale che per un riequilibrio del deficit pluviometrico accumulato fino a marzo sarebbe necessaria una precipitazione equivalente a 3 volte quella registrata nel mese successivo. Alla fine di marzo, infatti, nella regione le precipitazioni sono risultate inferiori del 58% agli apporti medi del periodo. Nel mese di aprile, la precipitazione media registrata è di 23 mm, a fronte di quella del periodo negli anni precedenti che è di 94 mm. 
 
L’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici istituito presso l’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali, nei giorni scorsi ha prodotto un aggiornamento dello stato delle risorse idriche sulla base delle varie componenti idro-meteoclimatiche (precipitazioni, innevamento, temperature, portate, invasi montani e falde) che lo caratterizzano.
Considerata la situazione l’Osservatorio ha ritenuto di innalzare l’attuale livello di severità idrica dal livello “basso” al livello “medio” nel settore centro occidentale del territorio distrettuale, dove l’imminente avvio dell’irrigazione collettiva potrà determinare situazioni di squilibrio.
L’Osservatorio ha invece confermato lo stato di severità idrica bassa nel settore centro-orientale del distretto, in quanto non ancora massivamente interessato da prelievi funzionali all’attività agricola.
Sulla base della situazione descritta, l’Osservatorio propone che in corrispondenza di alcune tratte fluviali particolarmente critiche (Adige, Brenta e Piave) gli oneri derivanti dalla ridotta disponibilità di risorsa idrica siano ripartiti tra i principali gestori della risorsa:
- all’irrigazione collettiva viene richiesto di ridurre significativamente le competenze concessorie;
- con specifico riguardo al caso del fiume Adige, alle Province Autonome di Trento e Bolzano viene richiesto di verificare, d’intesa con Terna e con i gestori degli impianti idroelettrici asserviti da invaso ed ubicati nel bacino montano, la possibilità di integrare il regime delle portate dell’asta principale nella misura complessiva massima di 20 mc/s mediante opportuni rilasci dai relativi paramenti.

In una riunione svoltasi nella mattinata di giovedì 21 aprile presenti gli Assessori Caner e Bottacin, i consorzi di Bonifica e le Associazioni agricole,  abbiamo sottolineato l’importanza strategica dell’uso irriguo, secondo solo a quello idropotabile. La stagione irrigua si avvia con una situazione di criticità mitigata solo in piccola parte dalle recenti precipitazioni. Manterremo un filo diretto con la Regione per capire quali sviluppi si profileranno nel prossimo futuro.