01/08/2025

Il presidente della Federazione prodotto avicola di Confagricoltura, Simone Menesello, ha partecipato alla riunione convocata dal Ministero della salute, congiuntamente al MASAF, tenutasi nei giorni scorsi per sottoporre all’analisi degli operatori del settore il Piano strategico per l’Influenza aviaria predisposto con la collaborazione tecnica dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie in seguito alle sollecitazioni pervenute dal comparto.

Il Piano proposto si basa su tre ambiti principali:

·      biosicurezza, collega gli indennizzi per gli allevatori colpiti dalla patologia al livello di sicurezza applicato;

·      gestione dei territori ad elevata densità, dove poter definire periodi di fermo produttivo attraverso una specifica pianificazione come misura emergenziale da adottarsi in attesa della vaccinazione;

·      vaccinazione, che non potrebbe essere efficace prima della campagna 2026/27 e per la quale devono essere individuati i costi come anche la possibilità da parte del MASAF di reperire i fondi necessari.

Si tratta di un Piano sperimentale che riguarderebbe per ora alcune province (Bologna, Ferrara, Ravenna, Mantova e Verona) e principalmente tacchini, poi ovaiole ed infine pollastre. I rappresentanti della filiera hanno condiviso tale impostazione, esprimendo quindi parere positivo in merito.

Confagricoltura in particolare è intervenuta appoggiando la proposta e manifestando soddisfazione per poter valutare un piano concreto; al contempo ha messo in rilievo come alcune questioni siano da affinare, ad esempio quelle relative al costo dell’indennizzo al mq, per il quale dovranno essere consultati gli allevatori, e sottolineando la necessità del rispetto delle tempistiche per l’erogazione degli indennizzi che devono essere congrui e certi.

Ha, inoltre, condiviso la proposta dell’audit sugli allevamenti della filiera da parte delle autorità sanitarie (formulata dalle Istituzioni partecipanti all’incontro), ma che è fondamentale prevedere un “prontuario standard” che consenta di mantenere un’uniformità di valutazione da parte degli auditors. Più volte, infatti, sono stati segnalati dagli allevatori comportamenti diversi da parte dei veterinari che evidentemente operano con regole di fatto non oggettive. Infine Menesello ha rilevato che gli allevatori che vengono autorizzati ad accasare sono ritenuti idonei e, pertanto, non possono essere messi in discussione gli eventuali indennizzi a seguito di un focolaio riscontrato in un secondo momento.