21/11/2025
I produttori di imballaggi in bioplastica e in plastica pagheranno di più dal 2026 per contribuire alla gestione da parte degli appositi Consorzi del riciclo dei loro prodotti diventati rifiuti. Lo ha comunicato il Consorzio, il 30 ottobre 2025.
Per quanto riguarda le aziende che producono imballi in plastica biodegradabile e compostabile l’aumento sarà consistente. Dal 1° luglio 2026 il contributo che i produttori dovranno versare ai Consorzi che per loro conto si occupano del riciclo dei rifiuti dei loro prodotti passa da 130 euro a tonnellata a 246 euro. Aumenti anche per alcune aziende che realizzano imballaggi in plastica. Si tratta dei pack collocati nella fascia contributiva B1.2: bottiglie, barattoli, flaconi e vasetti in polietilene tereftalato (Pet) trasparente.
Il prezzo da pagare dal 1° gennaio 2026 tornerà a 228 € a tonnellata. Svanisce, dunque, la temporanea riduzione a 180 euro che era stata disposta da Conai fino al 31 dicembre 2025. Inoltre, a decorrere sempre dal gennaio 2026, alcune tipologie di prodotti pagheranno un contributo ambientale più basso, essendo stati spostati in fasce contributive migliori dopo un confronto con gli operatori.
Tra i beni coinvolti: cappucci e liner per octabin per usi industriali; coperchi per casse industriali; tappi per taniche; vaschette in polistirene estruso (Xps) multistrato; sacchi a rete/retine per ortofrutta. Infine, il Conai informa che dal 2026 gli imballaggi/accessori in polivinilcloruro (Pvc) e gli imballaggi che contengono carbon black (materiale nero composto da particelle finissime di carbonio, cd."nerofumo") poiché ostacolano la selezione e il riciclo, andranno sempre in fascia contributiva C.
