28/06/2025
Il presidente del Copa e di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nel corso di una conferenza stampa che ha tenuto insieme al presidente del Cogeca Lennart Nilsson, ha ribadito il no senza se e senza ma al Mercosur per mancanza di reciprocità, ed ha sottolineato l’importanza della sicurezza alimentare per salvaguardare la stessa sicurezza dell’Unione Europea. “Dopo le aperture della Commissione Europea degli scorsi mesi, ora è il momento di vedere quanto siano importanti gli agricoltori per la Ue - ha affermato Giansanti - ed è per questo che stiamo dialogando con la Commissione, con il Parlamento Europeo, con il Consiglio, sul futuro dell'agricoltura, anche per capire quali risorse economiche la Commissione è disposta a destinare al futuro degli agricoltori”. Nel ribadire il deciso no ad un fondo unico, Giansanti ha affermato che la Pac deve rimanere una politica agricola comune, e ha confermato il deciso no di Copa e Confagricoltura a politiche agricole nazionali.
Confagricoltura critica sul pacchetto semplificazione PAC
Si è tenuta nei giorni scorsi una riunione, presso il Masaf, con all’oggetto l’analisi delle proposte emendative del pacchetto semplificazione della PAC. Nel corso della riunione Confagricoltura ha dichiarato che valuta nel complesso la proposta di semplificazione della PAC come poco ambiziosa, sicuramente non all’altezza delle aspettative delle imprese agricole e non allineata agli obiettivi indicati nella nuova visione della Pac, che prevede invece un marcato cambio di passo rispetto al precedente “Green deal”. In particolare, sugli aspetti più cruciali della proposta, Confagricoltura ha evidenziato che:
- Le norme di semplificazione previste in tema di condizionalità hanno una scarsa rilevanza per il sistema agricolo italiano (modifica BCAA 1 e BCAA 4).
- Interessante ma non sufficiente, la conformità per il biologico a ulteriori norme BCAA, oltre alla BCAA 7 attualmente già prevista; ad avviso di Confagricoltura andrebbe estesa alle aziende in conversione, alle aziende miste e inoltre tale conformità dovrebbe essere estesa anche alla produzione integrata.
- L’innalzamento del valore del pagamento forfettario annuale per l’intervento “piccoli agricoltori” a 2.500 euro (dagli attuali 1.250 euro) rischia di polverizzare ulteriormente pagamenti e strutture aziendali invece di promuovere l’aggregazione e la strutturazione delle imprese in grado di orientarsi al mercato.
- In tema di gestione del rischio, le due misure inserite nel primo e nel secondo pilastro della PAC per erogare, a carico dei rispettivi budget, indennizzi per le imprese colpite da calamità naturali, eventi climatici avversi o eventi catastrofici, esclude queste misure dal Fondo di riserva unionale. Un passaggio questo inaccettabile, sia perché riduce il campo della “Riserva”, di cui anche l’Italia in passato si è avvalsa, sia perché sposta il fabbisogno finanziario per la gestione delle avversità sui budget per pagamenti diretti e sviluppo rurale.