08/08/2025
Prima collegiale di monitoraggio dei danni provocati dalla puntura di cimice sulle coltivazioni intensive di mais. I tecnici di Agrifondo Mutualistico Veneto – Friuli Venezia Giulia, in stretta collaborazione con Condifesa Veneto Est, giovedì 24 luglio hanno avviato l’attività di monitoraggio fitosanitario delle principali aree maidicole del Veneto, localizzate nella provincia di Rovigo per rilevare e acquisire tutti i dati necessari a valutare l’impatto che il fenomeno sta avendo sulle coltivazioni estensive.
Sono in continua crescita, infatti, le segnalazioni degli agricoltori che si trovano costretti ad affrontare un allarme che, tradizionalmente, si associa alle colture frutticole e alla soia.
Il mais, pur non essendo un ospite primario della cimice, sta diventando bersaglio dell’insetto e i danni di questo nuovo fenomeno non si concentrano solo lungo i bordi dei campi coltivati, ma si estende anche alle file interne. Le punture di alimentazione, secondo quanto analizzato dai tecnici e dai periti, causano tipiche malformazioni a banana, disseccamenti localizzati e sviluppo incompleto dei chicchi che si atrofizzano, impedimento alla corretta maturazione della pannocchia e conseguenti ripercussioni anche sulla salute della granella che risulta molto più esposta a funghi e al cosiddetto “carbone”.
I primi rilievi condotti in campo grazie alla sinergia operativa tra Agrifondo Mutualistico Veneto – Friuli Venezia Giulia e Condifesa Veneto Est, confermano la necessità di un’attenzione mirata: la presenza della cimice nelle coltivazioni di mais, soprattutto in caso di attacchi precoci, può seriamente compromettere la resa e il racconto.
“I danni più gravi parlano del 15-20% della produzione per ettaro colpita” specifica Tiziano Girotto, Direttore di Condifesa Veneto Est. “In Veneto sono circa 90mila gli ettari coltivati a mais, per un valore di produzione vendibile pari a 300 milioni di euro, distribuiti per il 40% in provincia di Rovigo, il 30% tra le province di Padova e Venezia e l’altro 30% nel resto della regione. Le imprese agricole venete produttrici di mais sono più di 7.000 e il prodotto è destinato principalmente ad uso zootecnico e per i biodigestori di biogas. Il nostro scopo è quello di affiancare Agrifondo Mutualistico nella valutazione del rischio e nella gestione dei problemi dettati da mancata produzione e conseguente danno economico. Queste collegiali di monitoraggio attivo in campo ci permettono di dare agli agricoltori indicazioni aggiornate e coerenti con i principi della difesa integrata, promuovendo al contempo buone pratiche agronomiche e strumenti di controllo sostenibili”.
L’attività di monitoraggio proposta da Agrifondo Mutualistico risulta pertanto indispensabile alla formulazione corretta di eventuali ristori agli agricoltori colpiti.
“I fondi sono pensati proprio per coprire danni che superano una certa soglia di rilevanza e che siano collegati all’attacco della cimice” spiega Mauro Giuriolo, Presidente di Agrifondo Mutualistico Veneto – Friuli Venezia Giulia. “Il monitoraggio in corso consente di anticipare le infestazioni, di modulare strategie di difesa mirate e di evitare trattamenti non utili. È sia uno strumento di tutela economica che di supporto tecnico e garantisce una gestione integrata e consapevole del rischio. Le segnalazioni in corso sono numerose e l’attivazione del fondo richiede un monitoraggio oggettivo documentato.
Proprio per questo abbiamo attivato una collaborazione con i tecnici agronomi di Veneto Agricoltura per la parte fitosanitaria, così da avere e garantire un quadro completo, indispensabile a soddisfare eventuali richieste di ristoro” conclude Giuriolo.
L’iniziativa si inserisce nel programma continuo di monitoraggio indispensabile alla raccolta dati a favore della prevenzione del rischio in agricoltura e del supporto alle aziende agricole. Agrifondo Mutualistico Veneto – Friuli Venezia Giulia e Condifesa Veneto Est confermano il proprio impegno al fianco degli agricoltori per rafforzare la rete di supporto tecnico e informativo, affinché le aziende agricole possano affrontare con consapevolezza e strumenti adeguati le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla pressione fitosanitaria.
Fonte Condifesa Veneto Est - newsletter agosto 2025