14/11/2025
Lo scorso 10 novembre i negoziatori del Parlamento Europeo e del Consiglio Ue raggiunto l’accordo per la semplificazione della Politica agricola comune. Confagricoltura ha accolto con favore l’accordo sul pacchetto di semplificazione Pac proposto a maggio dalla Commissione europea.
Il pacchetto prevede risparmi stimati in oltre 1,5 miliardi di euro l’anno, meno ispezioni, tetti più alti per i sostegni ai piccoli agricoltori e una maggiore flessibilità per i governi nella gestione delle risorse.
Confagricoltura auspica che, nel percorso che porterà all’entrata in vigore del provvedimento, il testo possa essere ulteriormente migliorato, estendendo le semplificazioni e le agevolazioni previste dall’accordo a tutte le imprese agricole.
Ecco, dunque, i capitoli sui quali si è raggiunto questo accordo provvisorio, che dovrà ora essere approvato sia dal Consiglio che dal Parlamento prima che la riforma possa entrare in vigore. Obiettivo comune e credibile è che le modifiche possano essere vigenti sin dal primo gennaio 2026.
Requisiti ambientali - Per proteggere la biodiversità verrà modificata la prescrizione che impone agli agricoltori di arare i terreni almeno ogni cinque-sette anni per mantenerli coltivabili, operazione costosa e dispendiosa in termini di tempo, gli eurodeputati hanno ottenuto un accordo secondo cui i terreni considerati coltivabili al 1° gennaio 2026 potrebbero mantenere questo status anche se non sono stati arati, coltivati o riseminati. Inoltre, gli agricoltori certificati biologici saranno automaticamente considerati conformi a diversi requisiti per mantenere i terreni in Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (Bcaa) per le parti delle loro aziende biologiche e in conversione al biologico. Gli Stati membri potranno limitare questa semplificazione nel caso in cui i controlli comportino un elevato onere amministrativo.
Controlli in loco – L’Europarlamento ha difeso con successo il principio una tantum per le ispezioni proposto dalla Commissione Ue, in base al quale gli agricoltori non dovrebbero essere sottoposti a più di un controllo ufficiale in loco in un dato anno.
Piccole aziende - I negoziatori del Parlamento hanno inoltre insistito affinché i massimali per il sostegno ai piccoli agricoltori vengano aumentati a un pagamento annuale fino a 3 mila euro (anziché i 2.500 euro proposti dalla Commissione) e a un nuovo pagamento una tantum per lo sviluppo aziendale fino a 75mila euro (in aumento rispetto ai 50mila euro proposti).
