12/09/2025
Il Parlamento Europeo ha preso posizione sulla futura Politica Agricola Comune (PAC) post-2027, chiedendo un bilancio autonomo e più consistente, una drastica riduzione della burocrazia per gli agricoltori e un forte sostegno per incentivare il ricambio generazionale in un settore dove quasi il 60% degli operatori ha più di 55 anni.
La PAC, secondo gli eurodeputati, non deve essere indebolita né “nazionalizzata”, ma deve rimanere una politica veramente comune per garantire la sicurezza alimentare e la vitalità delle aree rurali. La posizione è stata adottata a Strasburgo con 393 voti favorevoli, 145 contrari e 123 astensioni, e definisce le linee guida con cui il Parlamento affronterà i negoziati per la PAC del periodo 2028-2034.
Il punto centrale della posizione del Parlamento è la difesa dell’autonomia e del budget della PAC. Gli eurodeputati affermano con forza che la politica agricola non deve essere integrata con altri settori di finanziamento né diventare parte di un fondo più ampio che gli Stati membri potrebbero utilizzare per scopi diversi dall’agricoltura.
Viene ribadita la centralità del sostegno diretto al reddito, che dovrà essere erogato a tutti gli agricoltori attivi e professionali secondo un modello basato sulla superficie. Anche lo sviluppo rurale, altro pilastro della PAC, dovrà essere sostenuto in modo indipendente dalle politiche di coesione.
La riduzione degli oneri amministrativi è indicata come uno dei principi guida della nuova PAC. Il Parlamento chiede un sistema basato su incentivi per incoraggiare gli agricoltori a raggiungere obiettivi ambientali e sociali, piuttosto che su complessi obblighi.
Per aumentare la sostenibilità e ridurre il carico di lavoro, tutti gli agricoltori dovranno avere accesso a soluzioni digitali innovative. Il Parlamento propone un cambio di paradigma nei controlli: il monitoraggio sull’uso dei fondi PAC dovrebbe basarsi principalmente su immagini satellitari e autocertificazioni, attraverso un sistema di reporting elettronico centralizzato, per ridurre al minimo le stressanti ispezioni in azienda. Viene inoltre chiesta una maggiore attenzione alla gestione delle risorse idriche, con investimenti per modernizzare le infrastrutture di stoccaggio e distribuzione, e incentivi per il recupero di biomassa e scarti agricoli, in un’ottica di economia circolare.
Il futuro dell’agricoltura europea è a rischio a causa dell’invecchiamento del settore: quasi il 58% degli agricoltori ha più di 55 anni, mentre solo il 6% ne ha meno di 35. Per invertire questa tendenza, gli eurodeputati chiedono di aumentare i finanziamenti della PAC dedicati ai giovani e di incrementare gli incentivi fiscali e creditizi per rimuovere gli ostacoli che oggi impediscono a nuove generazioni di entrare nel settore.