19/12/2025
Dopo quasi due anni e mezzo di negoziati, l’Unione europea compie un passo importante verso l’approvazione delle norme che dovrebbero regolamentare la coltivazione delle piante ottenute con le “tecniche di evoluzione assistita” (TEA) dette anche “nuove tecniche genomiche (NGT). Parlamento e Consiglio hanno infatti raggiunto un accordo storico sulle nuove tecniche di miglioramento genetico. Il compromesso, atteso da tempo, segna una svolta nella regolamentazione delle biotecnologie in agricoltura.io.it
Le nuove tecniche genomiche comprendono un insieme di metodi (per esempio Crispr-Cas9 o la cisgenesi) per modificare il Dna delle piante in modo molto preciso e puntuale, introducendo cambiamenti che potrebbero avvenire anche in natura o con il miglioramento genetico tradizionale.
Attualmente, in base alla normativa Ogm del 2001 e alle sentenze della Corte di Giustizia Ue, tutte le piante ottenute con le nuove tecniche genomiche sono inquadrate come Organismi Geneticamente Modificati e quindi sottoposte alle stesse procedure autorizzative degli Ogm “classici”. Il nuovo regolamento introduce invece un regime dedicato, che distingue tra due categorie di piante: da un lato le Ngt-1, considerate "equivalenti alle convenzionali", dall'altro le Ngt-2, che presentano modifiche più complesse o meno assimilabili a quelle che si otterrebbero con i metodi tradizionali.
L'obiettivo è di sviluppare in tempi più rapidi varietà più resilienti agli stress climatici, come siccità, alte temperature o alluvioni, più efficienti nell'uso dell'acqua e dei fertilizzanti e più resistenti a patogeni e parassiti, mantenendo però un quadro di controlli e tutele ritenuto adeguato.
Le piante ottenute con tecniche NGT-1, come cisgenesi e mutagenesi mirata saranno equiparate alle pratiche convenzionali che prevedono una sola verifica tecnica. Nessuna etichetta specifica è prevista per tali piante. Le autorità nazionali dovranno verificare che una determinata varietà rientri nella categoria Ngt-1, ma questa verifica sarà effettuata una sola volta. Per quanto riguarda l'etichettatura, i prodotti alimentari o mangimistici ottenuti da piante Ngt-1 non riporteranno indicazioni specifiche relative all'uso delle nuove tecniche genomiche.
L'unica eccezione riguarda le sementi e il materiale di propagazione. In questo caso, l'informazione sul fatto che si tratti di una varietà Ngt-1 dovrà comparire in etichetta.
Un elemento importante introdotto dall'accordo è la cosiddetta "lista di esclusione", ovvero l'elenco di caratteristiche genetiche che, anche se ottenute tramite Ngt, non possono rientrare nella categoria 1. In questa lista rientrano, tra le altre, la tolleranza agli erbicidi e la produzione di una sostanza insetticida nota. Le piante che presentano questi tratti vengono automaticamente classificate come Ngt-2 e restano quindi soggette a un regime più stringente, che prevede autorizzazione preventiva, tracciabilità e monitoraggio lungo la filiera.
La categoria Ngt-2 raccoglie le piante che presentano modifiche genomiche più estese o meno assimilabili a quelle che si otterrebbero con il miglioramento tradizionale. Per queste piante l'accordo conferma sostanzialmente le regole attualmente in vigore per gli Ogm. Le Ngt-2 continueranno perciò a essere soggette a una procedura autorizzativa completa, basata su una valutazione del rischio, e i prodotti derivati dovranno riportare in etichetta l'informazione relativa all'uso delle Ngt.
Un altro elemento rilevante riguarda la possibilità per gli Stati membri di vietare la coltivazione di piante Ngt-2 sul proprio territorio. I Paesi potranno inoltre adottare misure di coesistenza per ridurre al minimo la presenza accidentale di Ngt-2 in altre produzioni.
Un capitolo delicato del negoziato è stato quello della proprietà intellettuale. Il regolamento sulle Tea non modifica direttamente il quadro europeo in materia di brevetti, ma interviene sulla trasparenza. Quando un'azienda chiederà la registrazione di una pianta Ngt-1, dovrà indicare tutte le domande di brevetto in corso o i brevetti già concessi collegati a quella varietà. Queste informazioni confluiranno in un database pubblico, consultabile dagli operatori.
A livello istituzionale verrà creato un gruppo di esperti dedicato proprio al tema dei brevetti sulle Ngt, che riunirà rappresentanti di tutti gli Stati membri, dell'Ufficio Europeo dei Brevetti e dell'Ufficio Comunitario delle Varietà Vegetali. Il compito sarà monitorare l'impatto della brevettazione sulle Nuove Tecniche Genomiche e formulare indicazioni alla Commissione Ue.
L’approvazione delle norme dovrebbe avvenire entro marzo 2026.
