14/04/2022

La Commissione Europea ha formalmente chiesto al governo ungherese di ritirare il provvedimento con il quale, all’inizio di marzo, sono state introdotte rigide limitazioni alle esportazioni di cereali a causa della guerra in Ucraina. Nella lettera firmata dai commissari Ue all’Agricoltura e al Mercato Interno, evidenzia Confagricoltura, si sottolinea che le misure varate, in sintesi la preventiva autorizzazione delle autorità statali, hanno l’effetto di un vero e proprio bando alle esportazioni. Secondo i dati della Commissione, l’Italia importa annualmente dall’Ungheria circa un milione di tonnellate di grano tenero e 1,5 milioni di tonnellate di mais. Oltre ad infrangere le regole del mercato unico, si sottolinea nella lettera della Commissione, il decreto varato dall’Ungheria è immotivato anche sotto il profilo strettamente economico. Con una produzione di grano tenero e mais che ammonta ad oltre 200 milioni di tonnellate, l’Unione è tra i principali esportatori di cereali a livello mondiale. «Grazie ad una politica agricola comune (Pac) finora orientata sulla produzione e sulla competitività delle imprese—dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti—i rifornimenti per i cittadini europei continuano ad essere assicurati, anche se dobbiamo fare i conti con un aumento senza precedenti dei costi che, senza adeguati interventi da parte della Ue e del governo, può limitare i cicli produttivi».