05/12/2020

Il Parlamento europeo e Presidenza tedesca del Consiglio dell’UE hanno raggiunto un accordo politico informale sul regolamento di transizione della PAC, che proroga la validità delle attuali regole per gli anni 2021 e 2022, fino all’entrata in vigore della nuova PAC. Il testo sarà approvato in via definitiva dal Parlamento europeo, nella sessione Plenaria prevista a metà mese (il 14 dicembre), e dal Consiglio dell’UE (il 15 dicembre), per garantire l’entrata in vigore delle regole al 1° gennaio 2021.

Il testo estende l’applicazione delle norme della PAC in vigore fino alla fine del 2022, garantendo così che i pagamenti agli agricoltori ed ai beneficiari dello sviluppo rurale possano continuare.

Il regolamento transitorio comprende anche il programma Next Generation EU/strumento per la ripresa relativamente allo sviluppo rurale, ossia l’integrazione degli 8,07 miliardi di euro di fondi nel FEASR (l’accordo a riguardo tra Parlamento europeo e Presidenza tedesca del Consiglio dell’UE era stato raggiunto lo scorso 10 novembre). Questi fondi dovranno essere utilizzati per affrontare l’impatto della pandemia garantendo al tempo stesso una ripresa verde e digitale mediante l’adozione di misure benefiche per l’ambiente ed il clima volte a facilitare la ripresa delle economie rurali. In particolare, l’accordo informale prevede di utilizzare il 30% delle risorse del Next Generation EU nel 2021 ed il 70% nel 2022. Gli Stati membri dovranno destinare il 37% del bilancio per attuare misure verdi e per migliorare il benessere degli animali ed il 55% per misure di trasformazione sociale e digitale.

Il testo prevede, inoltre, di estendere di sei mesi l’applicazione del sostegno temporaneo eccezionale agli agricoltori e alle PMI colpiti dalla crisi economica causata dalla pandemia, vale a dire la misura 21 dei PSR, misura chiesta fortemente dall’Italia. È previsto infatti che gli impegni sulla misura potranno essere effettuati fino al 30 giugno 2021 e non come inizialmente previsto dal Reg. (UE) 2020/872, al 31 dicembre 2020. I pagamenti, quindi, slitteranno di sei mesi, vale a dire pagamenti entro il 31 dicembre 2021. Ciò permetterà sicuramente ad alcune regioni, di spendere gli ammontari previsti da questa misura che, come noto, per essere attuata ha richiesto la modifica dei PSR e la conseguente approvazione da parte della Commissione.