11/10/2019

È ormai quasi giunta al traguardo la consultazione sul piano di azione nazionale (Pan) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, un documento estremamente importante che riguarda il futuro dell'agricoltura del nostro Paese che dovrà confrontarsi sempre più con i temi della produttività e sostenibilità. Il piano prevede misure relative all'utilizzo degli agrofarmaci in un'ottica prettamente ambientale. Attualmente il sistema europeo di autorizzazione e controllo degli agrofarmaci è il più stringente al mondo e l'Italia dimostra di essere ancora più virtuosa in questo senso: il ministero della Salute ha attestato che i residui non conformi ai limiti di legge sono inferiori all'1% rispetto a una media europea del 2,5 per cento. “Questi risultati – ha dichiarato il componente di Giunta di Confagricoltura Giovanna Parmigiani che è intervenuta a Roma al Forum di confronto sul Pan, – sono il frutto dell'impegno degli agricoltori e di una nuova sensibilità, ma occorre anche ricordare che i fitofarmaci consentono un generale miglioramento della qualità e delle rese dei prodotti agricoli, in particolare di fronte alle nuove necessità causate dai cambiamenti climatici. Secondo stime Fao, infatti, la produzione agricola mondiale calerebbe del 30% senza interventi di difesa”.

“Il biologico e il convenzionale sono due sistemi che non possono e non devono essere in conflitto – ha dichiarato Giovanna Parmigiani –. Sono modi di fare agricoltura diversi per territorialità, tipologia di investimenti e soprattutto per mercati e consumatori finali. Pertanto il Pan deve adottare scelte consapevoli, altrimenti il rischio è che l'agricoltura si trovi sempre più in difficoltà a difendere le colture, ed in particolare dalle nuove emergenze, come ad esempio nel caso della cimice asiatica, potendo disporre di un numero sempre minore di principi attivi”.
Occorre contestualizzare il sostegno allo sviluppo del biologico, ma valorizzare anche quell'agricoltura convenzionale che punta su innovazione e sostenibilità, avvalendosi di nuove tecniche di precisione per un uso attento delle risorse disponibili, con meno acqua, meno chimica e più rispetto per l'ecosistema. Ed occorre dare maggiore rilievo a ricerca e innovazione, anche in campo genetico, che possono contribuire a dare strumenti in più agli agricoltori per difendere le colture.

Nel nuovo Piano d'azione ci sono però anche diversi nuovi adempimenti per le imprese agricole, che vanno ad aggravare un quadro già complesso, non solo legati agli aspetti formali e burocratici, ma anche all'effettiva difficoltà a rispettare le numerose indicazioni operative nell'utilizzo dei prodotti e delle attrezzature fitosanitarie.