09/06/2023

Entra in vigore il 15 giugno il nuovo Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (Rentri). Si va però avanti con le vecchie scritture (registro e formulario) fino al 15 dicembre 2024. Il Rentri appare molto diverso dal Sistri, se non altro per i ridotti costi dei diritti di segreteria e dei contributi annuali e per la valorizzazione del ruolo dell’Albo gestori. Il decreto 4 aprile 2023 n. 59 che regolamenta il nuovo registro è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 dello scorso 31 maggio.

Il Rentri prevede un modello di gestione digitale che consente alle imprese di adempiere agli obblighi di tracciabilità previsti per i rifiuti dal Dlgs 152/2006 (Codice ambientale). L’architettura è semplice: un registro centrale dove sono raccolti i dati provenienti dai registri di carico e scarico e dai formulari, tenuti in modalità digitale e trasmessi dai soggetti destinatari dell’obbligo. Il Rentri è gestito dal ministero dell’Ambiente e utilizza la piattaforma telematica dell’Albo gestori, interconnessa con la rete delle Camere di commercio, e presenta due sezioni: anagrafica degli iscritti (contiene anche le autorizzazioni); tracciabilità (contiene i dati di registri e formulari).

Le prime iscrizioni saranno riservate esclusivamente ai produttori iniziali di rifiuti speciali, sia pericolosi che non pericolosi, che occupano più di 50 dipendenti e inizieranno soltanto a partire da dicembre 2024. L’iscrizione degli altri soggetti obbligati è prevista in date successive.

Come Confagricoltura abbiamo chiesto la piena interoperabilità tra i sistemi di gestione aziendali e il nuovo sistema informatico e che tutte le attuali semplificazioni presenti per la gestione dei propri rifiuti da parte delle imprese agricole venissero mantenute.

Rimangono vive, pertanto, le possibilità di delegare le associazioni imprenditoriali o i circuiti organizzati di raccolta per la gestione degli adempimenti, nonché le diverse esenzioni se la movimentazione è saltuaria e occasionale o se è finalizzata a raggiungere la cooperativa o il consorzio di cui si è soci.

Le imprese agricole possono, inoltre, adempiere alla tenuta dei registri conservando i FIR (formulario identificazione rifiuti) o i documenti di conferimento rilasciati dal gestore del circuito organizzato di raccolta. Per quanto riguarda la dichiarazione annuale Mud, per le imprese che conferiscono al circuito organizzato di raccolta o al servizio pubblico competente per territorio, sarà tale soggetto e non l’impresa agricola, a farsi carico della comunicazione limitatamente alle quantità che gli sono state conferite dall’azienda.