10/11/2023

Gli agricoltori che nel 2023 hanno coltivato mais, proteine vegetali (legumi e soia), frumento tenero da sementi certificate, orzo e sottoscritto un contratto di filiera “incrementale” almeno triennale, direttamente con l’industria di trasformazione, con il centro di stoccaggio o con l’impresa di commercializzazione, possono presentare una domanda di contributo all’organismo pagatore Agea per fruire degli aiuti previsti dal Fondo per la sovranità alimentare. Le domande potranno essere presentate tra il 28 novembre e l’11 dicembre 2023. La notizia data da Agea con Circolare dello scorso 31 ottobre che, di fatto, dà attuazione al DM 9 agosto 2023 n. 0417171 - Decreto interministeriale recante “Criteri e modalità di attuazione del Fondo per la sovranità alimentare” – Campagna 2023.

Lo stanziamento previsto per l’anno in corso è di 25 milioni di euro.

Il riparto delle risorse disponibili tra le filiere è così determinato:
a) Filiera del mais: 8 milioni di euro;
b) Filiera delle proteine vegetali (legumi quali pisello, fagiolo, lenticchia, cece, fava e favino e soia): 5 milioni di euro;
c) Filiera del frumento tenero da sementi certificate: 4 milioni di euro;
d) Filiera dell’orzo: 3 milioni di euro.

 Possono accedere all’aiuto le imprese agricole che:
·      detengono il Fascicolo Aziendale;
·      abbiano coltivato mais, proteine vegetali (legumi e soia), frumento tenero, orzo con riscontro nel “fascicolo aziendale”, predisposto in modalità grafica;
·      abbiano sottoscritto, entro il 28 novembre 2023, contratti di filiera di durata almeno triennale tra:
a)      imprenditore agricolo e impresa di trasformazione/ stoccaggio / commercializzazione;
b)      cooperativa, consorzio agrario o organizzazione di produttori riconosciuta e impresa di trasformazione / stoccaggio/ commercializzazione. In questo caso poiché l’imprenditore agricolo non sottoscrive il contratto di filiera direttamente con l’impresa controparte nel contratto, i soggetti intermedi devono rilasciare dichiarazione sostitutiva di atto notorio, attestante la relazione causale tra l’impegno di coltivazione sottoscritto con il produttore agricolo, singolo o associato, e il/i contratto/i con l’impresa di trasformazione e/o commercializzazione (allegato A Circolare Agea).

Le aziende devono aderire ad un impegno di coltivazione di durata annuale e incrementale rispetto alla media delle superfici dichiarate per la coltura oggetto dell’aiuto nei tre anni antecedenti a quello di riferimento dell’impegno stesso. L’impegno di coltivazione riferito all’anno 2023, quindi, va commisurato alla media delle superfici dichiarate nei tre anni precedenti (2022, 2021, 2020), quello riferito all’anno 2024 avrà come riferimento il triennio 2023, 2022 e 2021 e così via. L’impegno di coltivazione deve essere desumibile dal contratto di filiera. Sono esclusi dal calcolo della media gli anni in cui il soggetto beneficiario non ha seminato la coltura oggetto dell’aiuto.

L’importo massimo del contributo ammonta a 400 euro per ettaro per il mais, 250 per le proteine vegetali, 300 per il frumento tenero e 200 per l’orzo. Il sostegno è riconosciuto nel limite di 50 ettari complessivi per l’insieme delle coltivazioni.

Non sono ammessi prodotti destinati ad insilato, alla produzione di seme, foraggio e prodotti energetici. L’aiuto è concesso al soggetto beneficiario nel  limite dell'importo massimo previsto per gli aiuti «de minimis» (€ 25.000 in tre anni). Qualora i fondi annuali disponibili per tipologia di coltura ammessa al regime di aiuto non dovessero essere sufficienti, si procederà a una riduzione lineare del contributo effettivamente riconosciuto a consuntivo.

La Circolare Agea precisa “che non sono ammesse alla richiesta di aiuto: le aziende che vendono prodotti proteici destinati all’alimentazione umana; le aziende le cui produzioni oggetto di aiuto sono utilizzate anche per la produzione di mangimi.” Si tratta di fattispecie per le quali abbiamo richiesto un chiarimento.